Ogni maledetto Natale (2014)

Ogni maledetto Natale – Il Natale visto con gli occhi del cuore

Il geniale e vitale nucleo di attori e sceneggiatori che hanno dato vita a Boris, per il Natale 2014 si era riunito per fare gli auguri al pubblico italiano con Ogni maledetto Natale, diretto proprio da Giacomo Ciarrapico, Mattia Torre e Luca Vendruscolo.

Oltre al cast della serie, nel film compaiono come attori principali Alessandro Cattelan e Alessandra Mastronardi. Il primo è Massimo Marinelli, mentre la seconda è Giulia Colardo. I due vivono a Roma, lontani dalle rispettive famiglie. È dicembre quando si incontrano e tra i due scoppia subito la scintilla dell’amore a prima vista.

Alessandro Cattelan e Alessandra Mastronardi

Sotto Natale si scopre che Giulia e Massimo hanno idee differenti sul passarlo in famiglia. Per la prima è una grande gioia, mentre una crudele tortura per il secondo. Nonostante la loro relazione sia agli inizia, Giulia invita lo stesso Massimo a passare la sera della Vigilia a casa dai suoi, in una casa di campagna della Tuscia.

Inizia così il primo atto di Ogni maledetto Natale. Massimo si trova così catapultato nel grottesco mondo della famiglia Colardo, tra tradizionali giochi di carte incomprensibili al di fuori della famiglie e battute di caccia al cinghiale. Nonostante tutti gli sforzi per integrarsi nella famiglia Colardo, Massimo non riesce a capire cosa Giulia c’entri con quel mondo. La ragazza si offende e lo caccia.

Francesco Pannofino e Alessandra Mastronardi sono Aldo e Giulia Colardo

Il secondo atto del film si svolge nella residenza della famiglia di Massimo. I Marinelli si scoprono essere una ricca famiglia di industriali, specializzati in dolci tipici per le feste. Giulia bussa alla porta per scusarsi con Massimo e invitarlo a festeggiare il Natale con i suoi amici. Ma nemmeno questa famiglia sembra essere tanto normale.

Ogni maledetto Natale parte con le dovute aspettative che i tre registi e sceneggiatori si meritano. Soprattutto con il ricco cast che partecipa alla produzione, in una doppiezza di ruoli esilarante. Francesco Pannofino, Corrado Guzzanti, Valerio Mastandrea, Marco Giallini, Laura Morante, Caterina Guzzanti, Stefano Fresi e Andrea Sartoretti, interpretano rispettivamente un personaggio per famiglia: uno nel primo atto dedicato alla famiglia Colardo; uno nel secondo dedicato ai Marinelli.

Solamente Valerio Aprea, dell’originale cast di Boris, rimane con un solo ruolo: quello di narratore fuori campo.

L’opposizione dei ruoli è comica e ben riuscita nel suo complesso. Ogni maledetto Natale, proprio per questo, non è la classica commedia natalizia. Lo spirito delle feste è solamente un escamotage retorico per raccontare la speculari disfunzioni di due famiglie, differenti sia sul piano socio-economico che culturale.

Il film mette alla berlina tutti gli stereotipi tipici del periodo natalizio: dalle assurde tradizioni che devono essere rispettate ad ogni costo al voler darsi un tono sbuffando in continuazione dall’8 dicembre al 6 gennaio. Le riunioni di famiglia sono un ricettacolo di trame e sottotrame ignote anche agli stessi commensali. E nemmeno i nostri protagonisti riescono a capirci qualcosa.

Nonostante tutto, Ogni maledetto Natale non è esente da difetti. Tutt’altro. Sebbene il film parta con il ritmo giusto e i dovuti tempi comici, con il passare dei minuti e della storia inizia a perdersi. Tutto il secondo atto, quello che si svolge nella residenza Marinelli, è decisamente sottotono rispetto alla cena della Vigilia a casa Colardo.

Laura Morante, Francesco Pannofino e Corrado Guzzanti

Come se non bastasse, anche l’interpretazione di Corrado Guzzanti, dell’inserviente filippino Benji, lascia l’amaro in bocca. Tralasciando il fatto che essendo molto stereotipata potrebbe passare, in alcuni ambienti, come un’interpretazione decisamente razzista, il problema è che non fa letteralmente ridere.

E dato che quest’inserviente diventa quasi il protagonista del secondo atto mina l’intera struttura del film.

Ogni maledetto Natale è un film ambizioso, che parte con l’intenzione di rovesciare il senso classico della commedia di Natale finendo per perdersi nel suo intento macchiettistico.

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