Bianca (1984)

Bianca – Le idiosincrasie di Michele Apicella, alias Nanni Moretti

Correva l’anno 1984 quando nei cinema italiani usciva Bianca, il quarto lungometraggio diretto da Nanni Moretti. Allo stesso modo delle sue pellicole precedenti si ripresenta sul grande schermo da protagonista nelle vesti di Michele Apicella, una sorta di alter ego morettiano che nel film è un professore di matematica misantropo e ossessivo.

Michele infatti vive da solo e rifugge qualsivoglia rapporto sentimentale fino a quando nella scuola dove insegna non arriverà appunto Bianca (Laura Morante), la nuova docente di francese. Quest’ultima per merito della sua dolcezza e della sua avvenenza farà capitolare Michele. Contemporaneamente si susseguiranno nel corso della vicenda molteplici omicidi seguiti da uno zelante commissario (Roberto Vezzosi).

Mentre Laura Morante lavora di sottrazione offrendo un’impeccabile performance misurata, Moretti al contrario regala un’interpretazione fortemente borderline che enfatizza la pazzia del protagonista. Apicella è una vera e propria anima in pena che possiede, suo malgrado, un’idea esageratamente utopistica della vita.

La scena forse più iconica del film

Nanni Moretti in Bianca riesce mirabilmente a condensare vari generi, passando con disinvoltura dalla commedia sentimentale al thriller, fino ad arrivare al genere grottesco. Alcune sequenze del film in questione sono entrate nell’immaginario collettivo di milioni di persone.

Michele Apicella è un individuo annichilito dalle sue stesse idiosincrasie. Il giovane non riesce ad accogliere la felicità, di conseguenza non accetta l’amore e tutto ciò che ne concerne. Pertinente a tal proposito risulta essere il seguente aforisma dell’indimenticato scrittore tedesco Hermann Hesse: “La felicità è amore, nient’altro. Felice è chi sa amare”.

Nel cast sono presenti quelli che sono gli attori feticci di Moretti come Dario Cantarelli nei panni di un preside sui generis, un giovanissimo Vincenzo Salemme, in quelli di un fidanzato tradito, e Remo Remotti che incarna un ruspante vicino di casa. Il regista di Palombella rossa e Sogni d’oro si serve del protagonista come espediente per mettere alla berlina una generazione di giovani immaturi che faticano a prendersi le proprie responsabilità.

Nel film infatti i ragazzi sono più maturi degli adulti; non è un caso che nella scuola dove insegna Michele ci sia uno psicoterapeuta esclusivamente per il corpo insegnanti. Nanni Moretti sposa totalmente ciò che il compianto poeta italiano Giovanni Pascoli affermava nella sua opera intitolata Il fanciullino. Ovvero che solamente l’immaginazione e la sensibilità dei bambini permettono all’uomo di vedere le cose in modo nitido. Crescendo invece l’essere umano, perdendo queste due qualità, viene totalmente fagocitato dal raziocinio.

Bianca è indubbiamente uno dei punti più alti del cinema di Nanni Moretti e mette in risalto la sua proverbiale cifra comica, non sempre presente nelle opere future del pluripremiato regista italiano. Alcune sequenze come quella in cui il protagonista si alza di notte per mangiare un gigantesco barattolo di nutella sono divenute cult. Degna di nota risulta essere la bellissima colonna sonora che annovera pezzi del calibro di Insieme a te non ci sto più, Il cielo in una stanza, Dieci ragazze e Scalo a Grado.

Consiglio dunque spassionatamente a tutti di riguardare questo film! Come?!? Non lo avete mai visto?? Vabbè continuiamo così…facciamoci del male.

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