Chi segue questo blog più assiduamente degli altri sa che qualche volta mi allargo e parlo anche di sport. L’ho fatto per la sconfitta dell’Italia conto la Svezia, per l’ultima gara di Usain Bolt e pure per gli Europei del 2016!
Tranquilli, non mi sono mai sceso dentro la questione tecnico sportivo: uno, perché non ne sarei capace, non avendone le competenze; due , perché, questi eventi mi interessano più da un altro lato, più nella loro essenza di evento sociale e a volte mitico che altro.
Per questo oggi voglio tornare su un evento che ha scosso il mondo pallonaro italiano: la caduta della Juventus agli ultimi secondi di gara contro il Real Madrid ai quarti di finali di Champions League per un rigore dubbio.
L’epica caduta degli eroi bianconeri di quella sera sarebbe stata ricordata e raccontata come una sconfitta onorevole e immeritata. Narrata e rinarrata negli anni come una partita incredibile da gente del calibro di Federico Buffa.
Per dovere di cronaca la Juventus ha vinto 3 a 1 quella partita ma perso per il risultato negativo dell’andata (3-0) subito in casa
Questo momento epico è stato però rovinato, e qua lo dico da sportivo, dalle dichiarazioni successive dei giocatori bianconeri. Capita che quanto si dichiari subito dopo la partita sia un po’ sopra le righe a causa di quel misto di adrenalina e frustrazione per aver mancato un obbiettivo tanto importante. Capisco anche che alcune scelte di gestione della partita da parte dell’arbitro possano essere discutibili. Ma non è questo il punto.
Tralasciando le dichiarazioni di Buffon, ciò che mi ha stupito è quello che ha detto il difensore Giorgio Chiellini: “Dopo il rigore siamo stati bravi a non esagerare. Perché mettere le mani addosso è un attimo. E se fosse successo non avrei detto nulla ai miei compagni.” Queste sono dichiarazioni fatte a freddo, non subito dopo la partita. Da un professionista come lui mi sarei aspettato un comportamento diverso.
Però sinceramente, alla fine, che ce ne frega?!
Medhi Benatia, altro difensore bianconero, ha paragonato il rigore concesso al Real Madrid ad uno stupro. Non mi sembra proprio la cosa più intelligente da dire, soprattutto perché le due cose non sono assolutamente paragonabili. È non si parla di politically correct o meno. Non è questo il caso. Benatia non è un comico alla Louis C.K. o altri. Lui è serio quando dice questa cosa. È il suo pensiero. Pensa veramente che uno stupro sia alla stregua di un rigore assegnato forse -e dico forse- con leggerezza. Un maestro della sensibilità.
C’è dell’altro però. Sì, perché dopo che Maurizio Crozza ha basato uno dei suoi sketch del suo show Fratelli di Crozza sulla Juventus e sulla partita che i bianconeri hanno fatto a Madrid, se l’è presa anche con Benatia.
Parole forti.
Diciamo che Crozza non c’è andato tanto per il sottile e appunto il nostro caro difensore non l’ha presa bene.
Ufficialmente la società bianconera non ha preso posizione, ed è un peccato perché sarebbe educativo sanzionare, anche a parole, un comportamento del genere.
Peccato anche che ormai non si parli quasi più di quella partita in termini sportivi: la Juventus ne avrebbe solo beneficiato, ma si è preferita un’altra strada.
Purtroppo…
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