Noodles Vs. Frank Sheeran: la trasformazione di Robert De Niro da amico tradito in C’era una volta in America di Sergio Leone, a killer traditore in The Irishman diretto da Martin Scorsese.
Credete davvero che io sia ripetitivo? Forse, ma è bene comunque mettere i puntini sulle i. Per me, e sono sicuro che la cosa valga anche per molti altri cinefili di buon gusto, C’era una volta in America è un capolavoro assoluto nella storia del cinema. Con la sua forza poetica, registica e stilistica ha superato di gran lunga altri film che prima erano già stati consacrati come opere d’arte irraggiungibili.
Così come sono sicuro che The Irishman, l’ultimo lavoro di uno Scorsese che probabilmente non vorrà fare più film, sia anche questo lo sforzo di un regista che è riuscito a partorire una meravigliosa opera cinematografica: e molto probabilmente un altro capolavoro.
Diciamo subito che ci troviamo difronte due capolavori di inestimabile valore. Entrambe hanno poi molto in comune, iniziando da una cosa che può sembrare semplice o persino scontata: la lunga durata. Sia Leone nell’84, sia Scorsese ora, in più di tre ore giocano con il tempo. Lo spazio temporale in cui si svolgono le due storie copre un cinquantennio di vita americana. Il tempo stesso è allungato, suddiviso, accorciato, intervallato da nuovi periodi, confuso.
Entrambi trattano temi simili. In una vediamo il protagonista Noodles come membro di una banda di gangster ebrei. Nella seconda, ci troviamo difronte alla vita del malavitoso Frank Sheeran, galoppino della famiglia Bufalino di Philadelphia.
In tutte e due le opere appare Robert De Niro e Joe Pesci, e in tutte e due è costante la presenza della figura di Jimmy Hoffa. In C’era una volta in America è camuffata sia nel personaggio del sindacalista Jimmy Conway (Threat Williams), sia nella figura del senatore Bailey/Max (James Woods). In The Irishman prende invece totalmente vita attraverso la recitazione straordinaria di Al Pacino.
Tutte e due sono dirette da registi immensi così come immenso è il loro lavoro. Per Sergio Leone è stato il suo ultimo respiro: il lavoro che lo ha tenuto impegnato ben 11 anni per scriverlo, per trovare i soldi e poi infine per realizzarlo. Per Martin Scorsese potrebbe benissimo essere un buon modo di andare in pensione: finirebbe da grande artista qual’è.
Entrambi i film, oltre alla mafia e alla malavita, trattano di temi più significativi come l’amicizia e l’amore. Entrambi i film hanno come eroe principale il pacato e cauto Robert De Niro.
Sono tratte da stralci di vita vera ma poi entrambe romanzate. C’era una volta in America nacque nella mente di Leone dopo aver letto l’autobiografia dell’ex gangster Harry Grey, dal titolo The Hoods. Scorsese trae ispirazione dal caso del sindacalista Jimmy Hoffa, scomparso il 30 luglio 1975, e dalla vita di colui che potrebbe essere stato il suo assassino, Frank Sheeran.
Entrambi hanno come perno il tradimento, attorno al quale ruota la storia e i personaggi. In questo caso il tradimento nei confronti di un amico e di un socio.
A differire, però, è il modo in cui viene affrontato il tradimento, e il personaggio ricoperto da De Niro assume due diverse connotazioni. A distanza di più di 30 anni, De Niro passa dall’essere l’uomo tradito dal suo migliore amico, all’uomo che tradisce e uccide l’amico e collega Jimmy Hoffa. Un decisivo cambio di prospettiva impossibile da non notare, e che potrebbe benissimo fare da collante fra le due opere.
Trentacinque anni fa un pezzo d’America veniva raccontata magistralmente da un regista italiano. Nel 2019 un regista italo americano descrive altrettanto magistralmente un altro pezzo di vita americana, ma che comunque ha dei legami forti con la precedente.
David “Noodles” Aaronson crede per circa 30 anni che la morte del suo amico fraterno Max sia colpa sua. Quando è ormai vecchio, scopre invece che Max è vivo e che la sua morte è stata solo un trucco per poter fregare i soldi della società e farsi una nuova vita.
Infatti Max è diventato il senatore Bailey, uomo corrotto e minacciato di morte dai suoi nemici politici e non solo, che prima erano alleati. Rintraccia il suo amico Noodles per farsi uccidere da lui, perché l’unico dal quale potrebbe veramente accettarlo.
Tuttavia Noodles, con filosofia e ragionevolezza, uccide Max ma solo moralmente, facendo finta di non riconoscerlo. Max, sconfitto, non può fare altro che porre fine alla sua vita da solo.
In The Irishman, il tradimento avviene invece nel giro di pochi minuti e nella maniera più fredda possibile. Frank Sheeran, che doveva incontrarsi con Hoffa a Detroit assieme a Tony Provenzano e Russell Bufalino, viene invece obbligato ad andarci da solo.
Hoffa, che non sospetta nulla e che ha fiducia in Frank, lo segue in una casa di periferia. Appena Hoffa volta le spalle, Frank gli spara alla testa, tornando poi dai suoi capi come se nulla fosse mai successo.
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