The Big Goodbye, tratto dal saggio di Sam Wasson, sarà il nuovo film di Ben Affleck. Dopo Argo (2013) e La legge della notte (2016), torna dietro alla macchina da presa per raccontare la realizzazione di uno dei capolavori della Settima Arte: Chinatown.
Pietra miliare del cinema, diretto nel 1974 da Roman Polanski e interpretato da Jack Nicholson, Faye Dunaway e John Huston. Chinatown è un film di culto, un oggetto sacro: una reliquia per i cinefili incalliti. A metà strada fra il noir, il sentimentale e un’opera d’inchiesta. La pellicola, vincitrice di un premio Oscar alla miglior sceneggiatura non originale, resta ancora oggi un’indimenticabile colonna portante della cinematografia. Ma cosa si nasconde dietro questo film?
La star di Hollywood Ben Affleck, in questo momento in Irlanda per concludere le riprese di The Last Duel, sarebbe stato scelto dalla Paramount proprio per raccontare il dietro le quinte del capolavoro di Polanski. The Big Goodbye, secondo alcuni, sarà molto più che un semplice omaggio a un grande film. Sarà un’attenta analisi di una pellicola ambientata nella Los Angeles degli anni Venti. Allo stesso tempo è una pellicola scritta, diretta e montata alla fine degli Settanta, quando anche questa seconda fase d’oro del cinema di Hollywood sta giungendo al termine.
Tratto da un soggetto di Robert Towne e ispirato alla vicenda delle California Water Wars, Chinatown segnò la vita e la carriera del regista polacco. Quest’opera sarà l’ultima che girerà negli Stati Uniti. Dopo il 1974 c’è, per l’appunto, il grande addio, e il regista lascerà quella terra che tanta gioia e tanto dolore ha dato a Polanski.
The Big Goodbye, ovvero Chinatown and the Last Year of Hollywood, scritto da Wasson nel 2020, riapre un po’ il caso, se così possiamo chiamarlo. Questo ci permetterà di scivolare ancora di più in quell’atmosfera che per molti anni è rimasta celata. Verremo a contatto con un ambiente estraneo alle grandi produzioni contemporanee. Potremmo avvicinarci ancora di più verso un’opera d’arte indiscussa, della cui produzione sappiamo poco o nulla. Sicuramente potremmo sapere di più su Polanski, su Nicholson, sul loro rapporto sul set, fuori, e il rapporto con gli altri attori della pellicola.
A dirigere questo film, ma diciamo anche questa indagine, sarà uno dei divi più noti del cinema americano contemporaneo. Da anni Affleck alterna la sua attività di attore con quella di produttore e regista, e ci sta proprio prendendo gusto.
Per quanto riguarda Hollywood e i suoi fantasmi, fresco è il successo dell’ultimo film di Quentin Tarantino, Once Upon a Time in Hollywood. Quest’ultimo omaggiava la capitale del cinema degli anni sessanta inseguendo quel fil rouge che era Sharon Tate e la sua morte per mano della Manson Family. Se Tarantino la tocca poeticamente, The Big Goodbye racconterà un regista come Polanski, un attore come Nicholson e un film come Chinatown in maniera, ci si aspetta, sicuramente più realistica e attendibile.
Come suggerisce il sottotitolo del saggio di Wasson, Chinatown rappresenta quell’ultimo grande periodo del cinema di Hollywood prima delle produzioni indipendenti e di nuovi generi e il grande addio di Polanski il quale, dopo il film, come in un doveroso esilio, si ritirerà altrove. Chinatown cambiò il cinema e il pubblico ma cambiò anche il suo regista e il film di Affleck potrà finalmente fare luce su questo.
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