Amore mio aiutami – Alberto Sordi e Monica Vitti per la prima volta insieme

Amore mio aiutami è il primo film che vede protagonista la coppia Sordi-Vitti. Questi due immortali artisti dimostrarono con questa pellicola di avere un’alchimia fuori dal comune, tanto da collaborare nuovamente negli anni venturi in opere memorabili come Polvere di stelle e Io so che tu sai che io so.

Amore mio aiutami (1969).

Amore mio aiutami, uscito al cinema nel 1969 e diretto dallo stesso Sordi, vede come protagonisti Giovanni e Raffaella, due coniugi felicemente sposati da dieci anni. La loro serenità, tuttavia, è minata da un’infatuazione della donna nei confronti di un aitante quarantenne di nome Valerio, conosciuto durante i concerti di musica da camera ai quali Raffaella partecipa ogni settimana assieme alla madre.

Giovanni, professatosi da sempre progressista e aperto in ambito sentimentale, inizialmente sembra tollerare questa sbandata della moglie, ma nel corso della vicenda si scoprirà che la sua mentalità è alquanto retrograda. Nemmeno la stessa Raffaella, donna infantile e capricciosa, uscirà bene da questa vicenda.

Arrivato alla sua quarta regia Sordi decide di raccontare in chiave satirica la crisi matrimoniale in un momento storico in cui il divorzio non era stato riconosciuto giuridicamente; per quello bisognerà ancora aspettare il 1970. Il rapporto tra Giovanni e Raffaella è oggettivamente arrivato al capolinea. Nonostante ciò, i due si ostinano a rimanere insieme, e lo fanno inconsapevolmente al fine di assecondare il perbenismo borghese di quegli anni. Inoltre, Giovanni deve anche rendere conto al proprio mal celato bigottismo, che lo porta a non tollerare una separazione dalla consorte.

Paradossalmente la persona più matura della famiglia sembra essere il figlio piccolo, l’unico che sa realmente cosa vuole e non ha paura a dirlo. Sembra quasi che l’Albertone nazionale riponesse la propria fiducia nelle nuove generazioni. Amore mio aiutami la si può definire sotto certi aspetti una cartina di tornasole di una società confusa che si trova a fare da spartiacque tra il “vecchio” e il “nuovo” mondo.

Sordi ancora una volta precorre i tempi. Giovanni è l’antesignano del maschio del nostro tempo che non riesce più ad imporsi sulla donna con il solito machismo e di conseguenza non sa più come relazionarsi con lei. Questo perché gli strumenti di cui si era servito fino a quel momento per affermare la propria virilità risultano ormai arcaici.

Il regista di Fumo di Londra e Finché c’è guerra c’è speranza, con l’ausilio di Rodolfo Sonego e Tullio Pinelli, realizza una commedia romantica memorabile che non manca di divertire. Di dominio pubblico è divenuta la sequenza in cui Giovanni, accecato ormai dalla gelosia, prende sonoramente a schiaffi Raffaella, la quale continua incessantemente a ripetere di amare Valerio. Tale scena, suggella la morte del Maschio Alfa, che tenta pateticamente e inutilmente di riconquistare la moglie con la violenza. Una scena simile la si ritrova anche in Travolti da un insolito destino nell’azzurro mare d’agosto, capolavoro diretto da Lina Wertmüller; in questo caso lo scontro fisico avviene tra Giancarlo Giannini e Mariangela Melato.

Sordi e la Vitti in un momento della famosa scena delle botte sulla spiaggia.

Sequenze, queste, che sebbene siano ormai iconiche, oggi non sarebbe più possibile realizzare a causa dell’incessante presenza del Politically Correct. Qualora non lo abbiate fatto dunque guardate Amore mio aiutami! Ne vale veramente la pena. Mi congedo con le seguenti parole estratte dal cult di Paolo Genovese, Perfetti sconosciuti: “Bisogna imparare a lasciarsi nella vita”.

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