Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? – Ettore Scola nel continente nero

Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l’amico misteriosamente scomparso in Africa? è un capolavoro della commedia e del cinema d’avventura firmato Ettore Scola. Nel 1968 il regista ci porta negli sterminati spazi dell’Africa nera per un film divertente, ma soprattutto emozionante.

Non fatevi fregare dalla presenza di Alberto Sordi. In questa pellicola si ride a crepapelle, ma si respira anche la sensazione della grande avventura e della fuga dalla metropoli.

La trama di Riusciranno i nostri eroi… di Ettore Scola

Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? è un capolavoro della commedia firmato Ettore Scola.
Nino Manfredi, Giuliana Lojodice, Franca Bettoia e Alberto Sordi

L’editore Fausto Di Salvio (Sordi), spinto più dallo stress del lavoro, della quotidianità e dalla pesantezza della famiglia, decide di partire per l’Angola alla ricerca del cognato Oreste Sabatini: partito per il continente nero ormai da un anno e non più tornato.

A fare compagnia a Di Salvio in questo viaggio c’è il ragionier Ubaldo Palmarini (Bernard Blier), un marchigiano più materialista e non sognatore come il suo datore di lavoro. Convinti di trovare Oreste in Angola, i due cominciano una spedizione lunga e faticosa, che li porta a fare la conoscenza di strani e bizzarri individui.

Incontrano Durabal, una scontrosa e poco affabile guida portoghese, e subito dopo Campi Benedetto, un italiano trasferitosi in Africa che di lavoro fa il camionista. Sicuri di aver raggiunto l’uomo che stanno cercando, incappano invece in Pedro (Manuel Zarzo), un truffatore portoghese che successivamente gli ruberà la Range Rover, lasciandoli a piedi.

Dopo essere stati ospitati da dei preti francesi e aver fatto a botte con un portoghese razzista che maltrattava alcuni uomini di un villaggio, Di Salvio e Palmarini arrivano alla missione che Oreste stava costruendo. Trovano una donna che dice loro che l’uomo è deceduto. Sulla strada del ritorno incontrano ancora Pedro il quale, per farsi perdonare, gli dice che Oreste Sabatini non è morto ma è vivo, ed è molto vicino.

Dopo essere stati depredati da un esercito di mercenari comandati dal Leopardo, un belga anche lui in cerca del Sabatini, vengono catturati da una tribù di indigeni che li portano al loro villaggio. Lì, con enorme stupore, si rendono conto che lo stregone che sta facendo il rito propiziatorio per far piovere, è proprio Oreste Sabatini. Con nostra grande sorpresa ci troviamo davanti niente popò di meno che Nino Manfredi.

Il film non finisce così e ci vorrà ancora molto prima che i nostri eroi possano finalmente tornare in Italia.

Per quanto riguarda Riusciranno i nostri eroi…, la definizione di commedia è abbastanza esatta ma non completa il sentimento che questo film porta con sé. È un’opera d’avventura davvero avvincente che, tra le battute comiche e l’accoppiata Sordi/Blier, che poi si ritroverà nel film Una botta di vita, non si può non amare. Manfredi è la meta dove devono arrivare e attorno alla quale si snodano moltissime scene comiche.

La scena del rinoceronte o quella del pestaggio al portoghese, la scena del Cuarto Marino o quella in cui cercano di uccidere il leone, senza però riuscirci. Regista e attori vanno nella terra selvaggia per interpretare in maniera ironica il romanzo di Joseph Conrad, Cuore di tenebra. Ma nemmeno l’ilarità di Sordi può nascondere quella critica nei confronti dell’essere umano razzista e imperialista: ora rappresentato dal portoghese.

Se volete vedere un film di propaganda contro il Portogallo e le sue nefandezze in Africa questo è quello giusto. Ma è una critica comunque bonacciona quella di Scola, che spera di strappare una risata anche al più stronzo degli esseri umani. Nel frattempo, non si può non notare la profonda riflessione sull’essere umano che Scola sottolinea e che trasporta nel personaggio di Oreste e Fausto. Oreste, che ormai non ha nessun motivo per tornare a casa, non ci pensa due volte a tornare dalla tribù selvaggia, come se avesse sempre vissuto in quelle terre desolate.

Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? è un capolavoro della commedia firmato Ettore Scola.
Alberto Sordi durante le riprese del film

Dall’altra parte c’è l’editore. Fausto, il quale vuole fuggire dalla società di massa, è contento di andare qualche giorno in Africa. Quando l’avventura si fa più difficile e interminabile, capisce che forse non è quella la vita che ha in mente. Pensa di cambiare esistenza, ma non può neanche rinnegare le sue radici, il suo modo di essere e nemmeno la sua famiglia.

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